MERIDIANI MIOFASCIALI

2024-06-24 15:39

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MERIDIANI MIOFASCIALI

Lo Yoga conduce mediante la diretta esperienza alla comprensione e percezione della reciproca influenza del corpo fisico, pranico e mentale......

Lo Yoga conduce mediante la diretta esperienza alla comprensione e percezione della reciproca influenza del corpo fisico, pranico e mentale. Quando pratichiamo asana, non stiamo solo sciogliendo tensioni e rinforzando l’intero organismo, ma stiamo anche stimolando e sbloccando blocchi energetici del corpo pranico. Noi facciamo fatica a percepire con la ns mente intellettuale, legata ai 5 sensi, ciò che accade a livello più sottile, proprio perché siamo molto abituati a portare la mente sul corpo fisico, col quale ci immedesimiamo completamente. La pratica diventa talvolta quasi una competizione con noi stessi, specie laddove eseguiamo qualche asana più difficoltosa, oppure pretendiamo che il respiro sia ampio e profondo, quando i ns polmoni non sono ancora pronti. L’hatha yoga ci abitua a portare la mente prima di tutto all’interno del corpo fisico, per poi arrivare a percezioni più sottili. La concentrazione, la calma sono importanti a tale scopo, così come l’autoanalisi, che, se attivata, ci rivela come viviamo la pratica, con quale atteggiamento mentale, e ci consente di correggerci. Allora la pratica diventa più profonda, consapevole, efficace a tutti i livelli. Ciò ci rende peraltro anche consapevoli di come parti apparentemente distanti nel corpo fisico siano invece intimamente collegate, al punto che il malessere dell’una incide su quello dell’altra. Un problema alla fascia plantare, ad esempio, potrebbe generare un problema cervicale, fino a problemi della vista o dell’udito. La scienza si sta velocemente avvicinando a quanto afferma da millenni lo yoga. Oggi, anche sul piano fisico, vengono usati termini, che in realtà appartengono al corpo energetico, proprio per fare comprendere la unità, la continuità del corpo. In particolare il concetto di meridiano (usato nella medicina cinese in agopuntura e corrispondente al concetto di nadi dello yoga), viene oggi utilizzato anche in ambito fisico per evidenziare la continuità, l’unità dell’organismo, per cui considerare un muscolo separato da un altro è ormai un concetto superato. Nello yoga le posizioni, asana, vanno proprio a lavorare sui meridiani miofasciali, consentendo al praticante attento di farne la diretta esperienza.






Fonti bibliografiche:



Thomas W.Myers “Meridiani miofasciali. Percorsi anatomici per terapisti del corpo e del moviment


o” Quarta Edizione, Tecniche Nuove editore, 2014